martedì 10 luglio 2012

La foglia di fico


Infuria la crisi, e con essa speranze, tragedie e improbabili soluzioni da parte dei padroni del vapore.
 In tanti sperano di sentirsi dire dai parrucconi del governo "la crisi è finita, andate in pace" ma non c'è fine per questa crisi, e probabilmente essa non porterà pace, ma tutto il contrario: già si alzano i venti di guerra in Medio Oriente, e si sa come vanno queste cose in tempo di crisi: basta una conoscenza superficiale della storia del secolo scorso per trarre le conseguenze del caso. La crisi, comunque, sta già comportando un fatto forse anche più rivoluzionario e sconvolgente di una guerra: il decadimento, lento ma apparentemente inarrestabile, del consumismo. Ossia, della più grande foglia di fico che l'umanità ricordi, posta a coprire le vergogne del Capitalismo, la cui lunghissima lista di crimini contro l'umanità, compiuti in ogni angolo del mondo (sì, anche a due passi da casa vostra), finora è rimasta ben nascosta dal patto malato che il capitale ha stretto con la società attraverso il consumismo di massa: io fingo di farvi felici inondandovi di robaccia - che grazie alla mia alleata pubblicità vi sembrerà indispensabile - mentre voi non mi rompete le palle, lasciandomi fare i miei porci comodi. Finora, con le masse il giochino ha funzionato: ma se la recessione continuerà, e le masse continueranno a ricevere messaggi contrastanti - compra il nuovo iphone! compra la nuova auto! cambia casa!  ma le tasche al contempo saranno sempre più vuote - la rivolta sociale sarà inevitabile, e, come dice l'economista Roubini, qualcuno comincerà ad essere impiccato nelle strade. 
Vi sembra uno scenario troppo catastrofico? Pensate al mondo di cinque anni fa e a quello attuale. 
Poi, sappiatemi dire...